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#mensentropica


Vivo per dovere. Esatto. Devi sempre sapere perché vivi. Altrimenti che senso avrebbe vivere? Non si vive per vivere. Ho già vissuto per dovere, per amare, per tradire, per studiare. Ogni periodo di vita ha un suo motivo.

Spesso non si ha pazienza, non si sa aspettare, lasciare che una situazione o un sentimento evolva o maturi. Credo che si debba saper aspettare. E se quello per cui aspettiamo non accadesse bisognerebbe saper godere comunque di quello che si è provato nell’attesa. Proveremo malinconia nel ripercorrere quei momenti di attesa, le sensazioni e sentimenti provati. Alla fine ci sarà un momento solo nostro.

Quello che ho dentro di me nessuno può portarlo via. Nessuno può sapere cosa ho provato quando ho baciato per la prima volta i miei amori, quando ho abbracciato, baciato annusato e visto per la prima volta i miei figli, quando ho spogliato per la prima volta la mia futura moglie, quanto l’ho amata, le notti d’amore ancora clandestino che abbiamo vissuto, la dolcezza e la bellezza dei suoi occhi nella penombra. La dolcezza infinita quando ascolto “Nazar Na Lag Jaaye” .

Malinconia, la sensazione che dà quel tepore che accompagna le tue giornate e che avvolge solo te: è solo tua. È il sentimento a me più caro e che mi ricorda che sono sempre io: che so amare, che so soffrire, che so sopportare. E’ quella sensazione sana che non è depressione, che ha fatto scrivere grandi pezzi jazz e blues. Che fa apprezzare un certo tipo di film. Che ricorda che sei un insieme di atomi e che te ne andrai, ma con dignità, perché sai provare malinconia. A molti la malinconia fa così male che vogliono compagnia per non sentirla. Per altri è anticamera della depressione. Per altri è il ricordo di qualcosa o qualcuno che non tornerà più. Come dico sempre “ognuno ha il suo modo di funzionare”.

#mensentropica

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