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2022/2023 Speciale

Il secondo anno da Medico di Famiglia

Nel secondo anno da Medico di famiglia la mia Comunità che raggiunto i 1673 assistiti (picco massimo). Seguo 19 rifugiati ucraini e pazienti di una comunità e di due piccole RSA private in Garlasco per un totale di 10 assistiti. Raggiungo assistiti in 18 comuni e ho assistiti di 39 nazionalità.
Porto con me il bagaglio di trent’anni di esperienza ospedaliera e ho ulteriormente “potenziato” la mia conoscenza professionale grazie alla varietà di problematiche cliniche incontrate sul territorio. Sono così tornato a padroneggiare nozioni di specialità che avevo utilizzato di rado negli anni di ospedale: tutte quelle discipline che occorrono con più frequenza sul territorio.
Il desiderio desiderio e progetto di ricreare un corretto rapporto Medico-Assistito e poi Medico-Paziente, procede nonostante le evidenti difficoltà legate al gram numero di assistiti e la loro dis-educazione. Devo ancora “camminare”, imponendomi con con fermezza e cortesia, con regole precise, improntate sulle necessità di questa comunità, con tanto impegno ed empatia.
Certamente le innumerevoli difficoltà burocratiche permangono, ma nulla è finora risultato insormontabile con l’impegno.
Comuque non c’è stato un solo momento di sconforto e sono molto soddisfatto del mio lavoro. Ho avuto la conferma di quanto amo fare il Medico e quanto questo mi gratifichi.
E’ stato bello mantenere un rapporto empatico, umano con la maggior parte degli assistiti e si moltiplicano le amicizie, senza che questo abbia intaccato la parte professionale del rapporto fra medico e assistito. Anche quest’anno non è stato tutto rose e fiori, ma continuo ho sempre provveduto subito ad eliminare i “rami secchi” ricusando alcuni assistiti dis-educati e maleducati.
Anche questo anno ha avuto un importante significato personale: ho saputo cambiare, mettermi in gioco e lavorare con entusiasmo. Non ha importanza la fatica mentale e fisica, le ore passate ad organizzare lo studio sia come ambiente che come attività medica, nei fine settimana e durante le pause lavorative: il risultato è soddisfacente.
Mia moglie continua a sostenermi, arredando lo studio, pulendolo, inventando le nostre vetrine delle festività, aiutando a mantenere in ordine le forniture dello studio e controllare le scadenze dei farmaci. E’ stato importante il sostegno morale dei miei ragazzi, ormai “fuori casa”. Un altro elemento di aiuto è la la serenità e l’affetto che mi danno i nostri cani, ora quattro dopo l’arrivo di Arvid e Rose.
Volevo essere un medico moderno “di una volta” e per questo ho lavorato e lavoro ogni giorno, sperando che non mi manchi il sostegno di questa comunità: i piccoli regali (generalmente alimentari) che ricevo quasi quotidianamente mi confortano e mi dicono che sto percorrendo uma “giusta” strada.

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Momenti del secondo anno da Medico di Famiglia

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